Open letter from the Committee "No Al Pozzo" Signatories of the petition
LETTERA APERTA AI FIRMATARI DELLA PETIZIONE CONTRARIA ALLA PERFORAZIONE DI UN POZZO PER LA RICERCA DI IDROCARBURI NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE
Gentili firmatari della petizione e sostenitori del Comitato "No al Pozzo",
faccio seguito alle polemiche apparse a mezzo stampa ed in alcuni siti negli ultimi giorni relativi alla mobilitazione che giusto un anno fa respinse l'attacco di "Po Valley" ed "Edison" al nostro "Oro Verde".
La mobilitazione che caratterizzò l’estate scorsa è stata mossa da una sincera e consapevole opposizione all’idea di trasformare questa zona della Brianza lecchese in un distretto minerario. L’impegno quotidiano delle persone facente parte del comitato, la forza della gente e the positions of all the authorities involved, as well as some policy actions, have temporarily stopped the demand for oil drilling. As you can imagine this can be considered only a temporary victory, sooner or later someone will look down at the door. And it is precisely because of this possibility that the committee decided not to dissolve and continue to monitor the Park.
First, as I know, we took on board, through the collaboration of Paola Lazzarotto, the publication of a White Paper: "Green Gold - history of oil companies and mulberry trees in the park Montevecchia" in which more than retell the events of those months, they collected all the documents and has made clear strategy of opposition and civil construction undertaken. The goal was to put pen to paper not just a simple testimony, but to create a real useful tool to those who would find within our own conditions a year ago. A witness to what I am saying many people who live in places well away from the Brianza and are struggling against the drills we have asked for a copy of the book, which was promptly dispatched. In my opinion this is a concrete way to make a real contribution to those who find themselves having to cope with the excessive power of the oil.
After the subject of oil has opened up the cement. Obviously there is no sequencing between the two subjects, unfortunately for decades that our region suffers constant aggression of overbuilding. But we remain on the piece and then on the assumption of overbuilding in the Park Montevecchia. Around May of this year we informed the administrative bodies of expertise on the real possibility of building some consistency in the Park, and although the matter is far more complex than you can imagine (there are rules of nature administrative rule and protect the territory, but also simultaneously acquired any rights, other areas of competence of municipal jurisdiction of the Park etc.etc.), l’idea che ci siamo fatti è che, almeno per il futuro prossimo, gli enti di governo del territorio hanno seguito una linea di reale tutela del Parco. I fatti per il momento stanno dando loro ragione, vedi ad esempio l’evoluzione della pratica "allevamento Quadrifoglio" in Comune di Olgiate Molgora e quella dell’area Fornace a Rovagnate.
Nel frattempo il nostro contributo contro la cementificazione lo stiamo apportando collaborando attivamente alla costituzione di un nuovo comitato civico, costituitosi formalmente martedì 20 luglio 2010 presso la sala civica di Olgiate Molgora, il cui obiettivo è promuovere la trasformazione del Monte di Brianza e San Genesio in un parco locale. Il nostro impegno a questa iniziativa rappresenta un passo concreto per ottenere una nuova area verde protetta e continuare ad investire su un’idea di tutela e sviluppo virtuoso del nostro territorio.
Infine sul tema della strumentalizzazione del lavoro di Maria Rita D’Orsogna e sulle “voci” che qualcuno all’interno del comitato si sia mosso contro il petrolio per favorire il cemento, si tratta di affermazioni talmente assurde per cui mi capirete se non aggiungo altro.
Cordiali saluti,
Alberto Saccardi
Presidente del Comitato "No al Pozzo"
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